Rane a rischio estinzione

Chi ama, ama tutti gli animali

Chi ama gli animali ama tutti gli animali, indistintamente. Nelle mie frequenti camminate in montagna mi è capitato spesso di imbattermi in delle vipere, ma non mi è mai venuta in mente l’idea di ucciderle. Ci  penserei se le trovassi a casa mia, dove rappresentano una minaccia per i miei figli, ma non nel loro habitat che io sto invadendo (comunque se le dovessi trovare in casa cercherei di riportarle nel loro territorio senza farle del male, se possibile naturalmente). Ecco perché, anche l’estinzione dell’animale brutto per antonomasia (ranocchia e rospo erano insulti molto in voga negli anni ’80 per dire che una persona aveva un brutto aspetto), per me rappresenta una brutta notizia. Ancor più brutta se si tratta di un animale con cui ho “convissuto” negli anni della mia giovinezza. Chi da piccolo non giocava con le rane? Non riesco davvero ad immaginare un mondo senza rane. Sarebbe un ulteriore prezzo che pagheranno i nostri figli per i nostri sbagli.

Causa dell’estinzione delle rane

Certo, guardandoci intorno, questo scenario apocalittico sembra alquanto improbabile. Chi e sulla base di cosa fa queste affermazioni? Il chi è l’università di Macquaire in Australia. Sono partiti da una prima constatazione: nel mondo esistono  oltre 6000 specie di rane, 200 delle quali si sono estinte tra il 1960 e il 1990. Quindi già alcune specie sono finite ed il trend non sembra arrestarsi. Quindi prima considerazione: le rane si possono estinguere. Allora vediamo cosa sta portando all’estinzione di numerose specie di rane e vediamo se questo fenomeno può continuare fino alle più estreme conseguenze o è destinato a fermarsi.

Il fungo BD

Le ragioni principali sono state: in Brasile e in America Centrale la comparsa di un fungo chiamato BD. Non ho materiale ne competenze per dire se l’attività di questo fungo si ridurrà una volta estinte alcune specie e continuerà ad espandersi anche in nuove nazioni o nuovi continenti.

Inquinamento e mancanza di habitat

L’inquinamento: parlo delle nostre zone. Se nei fossi dove una volta prolificavano e prosperavano ci finiscono diserbanti, pesticidi e insetticidi vari, questi finiscono per danneggiare anche le rane. Aggiungo che dalle mie parti sono stati bonificati tutti gli acquitrini e le paludi. Anche i fossi per il 90% dell’anno sono secchi e tutto questo ha contribuito ad una drastica riduzione del numero di rane. Sono stati raggiunti grandi obiettivi a Pavia, dove si è scelto di continuare ad irrigare i campi di riso tutto l’anno per permettere alle rane di popolare la zona e combattere le zanzare, che stavano diventando un grave problema. In generale il problema è la distruzione dei loro habitat che, ad esempio in Nuova Guinea, ha portato alla loro scomparsa.

Introduzione di nuove specie

Esiste poi il problema dell’introduzione di nuove specie in habitat diversi dai loro. Il problema è salito in modo esponenziale con la globalizzazione. Basti pensare alla Zanzara Tigre, importata assieme ai copertoni per automobile o alle nutrie, importate dal sud america assieme al legname. Anche lo scoiattolo marrone locale si sta estinguendo a causa della comparsa dello scoiattolo grigio del nord europa. Questo tipo di problema sta aumentando in modo vertiginoso, ma sembra che ci sia una presa di coscienza da parte delle autorità, che, probabilmente, porterà a norme che renderanno più difficile questo fenomeno.

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