Adottiamo un coniglio nano

Partiamo dal fatto che non ho mai capito il senso della parola, quasi un aggettivo, “nano” a seguire della parola coniglio. Si, perché, il coniglio nano può arrivare a pesare 8 chilogrammi. Naturalmente dipende dalla razza, perché ne esistono di diverse. Il mio primo coniglio nano si chiamava Alfi, lo tenevamo nel nostro appartamento di studenti all’università, dovemmo cambiargli la gabbia una volta ogni due settimane credo, perché la tenera bestiola continuava a crescere. Ci siamo rivolti al rivenditore facendogli presente che il coniglio nano non era poi tanto nano, e la risposta fu che gli davamo troppo da mangiare, se volevamo che restasse piccolo lo dovevamo nutrire di meno. Cioè, allora non si tratta di un coniglio nano, ma di un coniglio denutrito. La mia obiezione fu sdegnosamente respinta da chi ci aveva venduto tenero animale, ma noi continuammo sulla stessa strada: non si può lasciare senza cibo un povero animali solo per lo spasso di vederlo restare piccino. Sono capricci che non sopporto: gli animali sono esseri viventi al pari nostro, e, come tali, meritano rispetto.

Capirete quindi che in questo post non troverete le solite informazioni su come fare in modo che il vostro coniglietto resti piccolo e puccioso, ma piuttosto, qualche indicazione su come farlo crescere felice, anche se fuori taglia. Non mi stancherò mai di ripeterlo: io adoro gli animali e mi sforzo di capire quante più cose posso su di loro, ma invito chiunque voglia avere informazioni precise e affidabili a rivolgersi ad un veterinario, piuttosto che un allevatore o un rivenditore specializzato e titolato a dare questo genere di informazioni.

Punto 1: la gabbietta del coniglio nano.

Premetto che io cercavo di tenere il mio coniglio fuori dalla gabbia quanto più tempo possibile. Purtroppo però a volte lo dovevo rinchiudere. L’animaletto ha due brutte abitudini: la prima è quella di riempire ogni angolo della vostra casa, del vostro divano, del vostro pavimento e del vostro letto di cacchette dall’elegante forma sferica. Non è che facciano schifo, per carità: sono inodore e così secche che non macchiano e non sporcano, ma, vi assicuro, dopo qualche tempo vi stuferete a passare la giornata a raccogliere cacchette. Non basta, col tempo andranno ad infilarsi nei posti più reconditi e, anche anni dopo, continuerete a trovarne. Un po come succedeva con i coriandoli. Ma il vero problema è un altro: il coniglio è un roditore ed ha una spiccata simpatia per i cavi elettrici. Le conseguenze vanno da un cavo del televisore da cambiare al ritrovarvi la bestiola fulminata. E potrebbe andare ancora peggio se a toccare i cavi “spellati” fosse vostro figlio. Quindi, tenere un coniglio dentro la sua gabbietta per conigli, non è una barbarità, ma una necessità, anche per il suo bene.

Quale gabbietta per conigli scegliere.

Non esiste una gabbietta universale che va bene per tutti. Intanto, quando comprate il coniglio, dovete già sapere che questo crescerà molto rapidamente. Quindi, accertatevi della dimensione che potrà raggiungere, e comprate una gabbietta adeguata. Che sia almeno 10 volte la sua lunghezza. Mi raccomando la lettiera, visto che la dovrete estrarre e pulire spesso. Esistono diversi materiali: il legno, sempre affascinante come materiale per gabbiette; il vetro: elegante e igienico; la plastica, che batte tutti per prezzo e comodità. Dipende da voi e da dove lo volete collocare. La posizione comunque non deve essere eccessivamente soleggiata o luminosa. Nemmeno al buio naturalmente, ma evitate di esporli alla luce diretta. Evitate anche luoghi soggetti a grandi sbalzi di temperatura. Evitate cucina e bagno per via dell’alto tasso di umidità. Dopo di che arredate la gabbia con paglia e giocattoli vari. Ovviamente serviranno anche ciotole per l’acqua e per il cibo, ma mi sembra abbastanza ovvio. Sul web trovate numerosi negozi in grado con un vasto assortimento di gabbiette per conigli, anche per pochi soldi.

Punto 2 – Alimentazione del coniglio nano.

Chiedete al momento dell’acquisto come dovete alimentare il vostro coniglio. Se la spiegazione non vi convince o il rivenditore non vi dovesse sembrare preparato, chiedete ad un esperto o cambiate negozio. Attenetevi scrupolosamente ai cibi e alle quantità che vi vengono indicate. Non fate di testa vostra. Attenzione: queste bestiole adorano i biscotti e lo zucchero: non gliene date, è come veleno. Ripeto: esistono mangimi specifici per conigli, usate sempre e solo quelli.

Punto 3 – Igiene del coniglio nano.

Il coniglio ha un sistema immunitario piuttosto scadente ed è facilmente vittima di malattie. Sia malattie organiche che malattie della pelle. La prima regole è quella di mantenere il massimo igiene e di controllare ogni giorno eventuali segnali di malattie. Le parti da monitorare sono gli occhi ed il pelo che deve essere sempre pulito e lucido. Se vedete qualcosa di strano intervenite immediatamente, altrimenti rischiate di dover sopprimere la bestiola.

 

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