Consigli sul Mastino Tibetano

Vi capita mai di avere un’istintiva adorazione per qualche cosa prima che questa diventasse di moda? E anche voi, una volta scoppiata la moda, avete ripudiato i vostri gusti per la vergogna di appartenere ad un fanclub alquanto discutibile? Lo so è sbagliato, ecco perché voglio comunque parlare del Mastino Tibetano. È sempre stata la mia razza di cane preferita, ma vi prego, non confondetemi con quelle persone che lo comprano per poi conciarlo come un leone. Vi prego non fatelo, non sono Einstein, ma nemmeno così s…

Il Mastino Tibetano: un fratellone molto impegnativo

Perché adoro il Mastino Tibetano? Perché è il fratello che ognuno avrebbe voluto avere da piccolo. Un compagno silenzioso, fedele, rassicurante e dalle dimensioni titaniche: insomma, il fratellone a cui chiedere aiuto se mai ai bulli di paese venisse voglia di provocarvi. E poi volete mettere la soddisfazione? Io misuro 1,98 in altezza per un centinaio di chili, capite la soddisfazione che posso avere nell’abbracciare quest’animale? Qui in azienda abbiamo due Rottweiler, ma se li stringo troppo rischio di fargli male. Ma quello che rende unico quest’animale non sono le sue dimensioni o la sua bellezza, quanto il suo carattere. Un carattere nobile ed antico: si tratta certamente di una delle prime razze di cane, si pensi che al pari dei lupi, e differentemente dai cani domestici, va in calore solo una volta all’anno.

Certo, un diretto discendente del lupo grigio, ma non per questo un selvaggio. È vero, non è proprio un giocherellone, ma è fedele e, a modo suo, affettuoso. Estremamente territoriale, specialmente quando in casa ci sono cuccioli (di cane o umani che siano), aspetto che lo rende un’ottimo cane da guardia, ma che richiede anche una certa attenzione. Il malcapitato che avesse la malaugurata idea di scavalcare il vostro recinto potrebbe uscirne in pessime condizioni, e non è sempre detto che questo sia un ladro, ma anche un bambino che viene a riprendersi il pallone. Ecco perché, come per tutti i cani della sua taglia d’altronde, dovete mettere in preventivo di dargli una rigida educazione, eventualmente con l’aiuto di uno specialista.

Il mastino: il cane fedele per eccellenza

Come tutti i molossi tende ad affezionarsi ad una persona, verso la quale ha una fedeltà inattaccabile. Ama la vicinanza del padrone e anche le piccole carezze, ma non è affatto invasivo. È già soddisfatto se gli date l’opportunità di accucciarsi ai piedi del vostro divano. Non vi chiederà mille carezze ne vi salterà in braccio sbavando in cerca di coccole. È contento così, come detto ama la vicinanza del padrone, ma per il resto è molto indipendente. Quasi un gatto. Nonostante questo denota una notevole pazienza con i bambini, cosa non comune a tutti i cani. Il mio pastore tedesco, quando arrivava il mio nipotino, scompariva e non si faceva vedere  finché la macchina non era almeno a 100 metri da casa. È intelligentissimo e abbastanza facile da ammaestrare, ma non pensiate di insegnarli a fare i giochini come ad un cane da circo. Semplicemente non lo gradirebbe. È un compagno fedele, ma non ama sentirsi sottomesso. 

Ricordatevi: buoni mangimi e visite dal veterinario

Attenzione alla sua stazza però. Come non smetterò mai di ripetere, questi sono cani molto, ma molto, impegnativi. Hanno una stazza ed una forza spaventosa che, se non gestiti correttamente, possono diventare davvero un problema. Non prendete un cane così se non avete mai avuto un cane prima. Rischiereste di fare degli errori in fase di educazione che poi sarebbe difficile riparare. Non si tratta solo di pericolo, perché un cane mal educato può sempre diventare aggressivo (e io non vorrei mai trovarmi di fronte ad un Pastore Tibetano incazzato), ma ne va anche della sua saluta e del suo benessere. Ha bisogno di ampi spazi in cui muoversi, di altri cani con cui relazionarsi e di una corretta alimentazione. Non dimenticatevi infatti che i cani di grossa taglia tendono a vivere meno, ecco perché dovete scegliere sempre un mangime specifico per cani di grossa taglia. Non dimenticate poi di fare una visita periodica al veterinario.

Se seguirete a norma tutte le “best practice” per educare questo splendido esemplare di animale, vi darà delle soddisfazioni straordinarie, che neanche un figlio potrebbe darvi (ok ok, forse ho esagerato). Vi faccio solo un preghiera col cuore: non portatelo a tosare per farlo diventare un pagliaccio, lasciate che il suo meraviglioso pelo cresca come natura vuole, e, al limite, dategli una tosata se vi sembra che d’estate soffra troppo il caldo. Non smetterò mai di ripeterlo: questi animali sono bellissimi, ma non sono dei peluche. Pensiamo alla loro salute ed al loro benessere, evitiamo di conciarli in maniera buffa solo per riderci assieme agli amici.

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